Le offese della guerra alla vita e alla salute umana non si limitano alle morti e ai danni più evidenti: ferimenti, mutilazioni, invalidità fisiche.
A questi si accompagnano conseguenze psicologiche e patologie infettive e non. Vi invitiamo a un evento che si terrà presso l’Università Milano Bicocca giovedì 24 ottobre 2019 dalle ore 14:30 alle ore 17:30 in piazza dell’Ateneo Nuovo, 1 presso l’aula U6-9 al piano terra dal titolo “Rischi a lungo termine di aumento delle malattie non infettive nei dopoguerra”.
Ne parleremo con Paola Manduca, partendo dalla sua esperienza di ricercatrice presso gli ospedali di Gaza dal 2009. dimostrando che una delle conseguenze degli attacchi militari è un livello elevato e persistente nel tempo della contaminazione da metalli pesanti delle donne in età riproduttiva e dei loro bambini.
L’incontro è promosso da He.Co.psy lab – Health Conflict & Psychology, laboratorio del Dipartimento di Scienze umane ed educazione R. Massa e da Salaam ragazzi dell’olivo – Comitato di Milano ONLUS
Paola Manduca, Genetista, già Professore Associato della Università di Genova, presidente di New weapons Research Group, NWRG -onlus
Paola ha lavorato a Gaza, all’Ospedale Shifa e in reparti di Maternità e Ospedali Pediatrici dal 2009. Il lavoro svolto insieme ai professionisti locali ha implicato la collaborazione tra diversi settori professionali ed ha introdotto protocolli e metodi e pratiche per la registrazione delle nascite con modalità sostenibili e che raccolgono informazioni non solo sulla salute materna e del neonato, ma anche sui fattori ambientali che possono alterarla. Abbiamo ora una idea dei costi in vite di neonati e dell’aumento delle malattie croniche tra questi, e possiamo prevedere un impatto su altre patologie non infettive e probabilmente anche sulle infezioni da ceppi batterici resistenti agli antibiotici.
Quanto avviene per la salute a Gaza probabilmente interessa tutte le zone delle guerre degli ultimi 3 decenni.
Cosi lavorando negli Ospedali a Gaza, Paola si è anche formata una visione sulla politica di “decrescita strategica” della salute pubblica, incrementale dal 2014.